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Lo scopo dello yoga è svelare il nostro vero io

Lo scopo dello yoga è svelare il nostro vero io  di Swami Atmaswarupananda  

            Si potrebbe dire che come esseri umani noi viviamo in due mondi. Viviamo in un mondo esterno e viviamo in un mondo interno. Talvolta possiamo essere così coinvolti dal mondo esterno che siamo quasi completamente inconsapevoli di quello interiore. A contrario ci sono persone che diventano così interessate al mondo interiore che il mondo esterno ha per loro un significato molto trascurabile.  

            Il mondo esterno è il mondo delle nostre attività quotidiane, la nostra vita di famiglia, il nostro impiego, l’ambiente dove noi viviamo. Alla fine, non importa quanto cerchiamo di ricavare soddisfazione da questo mondo esterno, noi abbiamo sempre la sensazione che manca qualcosa. 

            Forse, prima o poi, qualcuno ci suggerirà che dipende dal fatto che noi non capiamo noi stessi. Perché non siamo alla ricerca di cose più elevate. Per questo è necessario andare all’interno. Dovreste conoscere le motivazioni interiori. E soprattutto, dovrete comprendere che c’è un altro mondo intero dentro noi stessi. Ci sono esseri più levati; ci sono cieli; ci sono ordini morali. Dovreste scoprire tutto questo. Dovreste scoprire questo per essere in primo luogo un essere umano più completo, e in secondo luogo, capire perché si è qui e come si dovrebbe agire nel mondo esterno.

Questo è un ottimo suggerimento. Ma, con disappunto, anche se spendiamo anni esplorando il mondo interiore, ancora ci sembra che stiamo perdendo qualcosa. Nulla sembra darci una risposta permanente, nulla ci da quella totale soddisfazione che i nostri cuori desiderano.

            E’ a questo punto che dobbiamo essere interessati a qualcosa che la mente non può oggettivare. Per finire il nostro rimpianto circa il mondo interiore è che esso è veramente non diverso dal mondo esterno. Ogni cosa è un oggetto per noi. Che sia un albero, o sia un pensiero, o un sentimento, o una esperienza spirituale, è sempre un oggetto per noi, qualcosa di cui noi siamo consapevoli. Cosa o chi è consapevole? Questa è la questione chiave.

            Non importa quanto guardiamo profondamente, non possiamo trovare quello che è consapevole, sia del nostro mondo esterno sia del nostro mondo interno. Quello rimane sempre un mistero. Ma ad una domanda possiamo rispondere. Noi possiamo dire: “Io sono consapevole”. Il nostro “Io” non è né il corpo che esiste nel mondo esterno, né è la mente che esiste nel nostro mondo interiore. Il nostro “Io” è quello che è consapevole di ambedue.

            E’ quello che è sempre in pace, mai si muove, mai ci lascia. Anche nel sonno profondo è ancora consapevole. Esso è trascendente, che vuol dire che è oltre ambedue, sia il nostro mondo esterno che quello interno. E’ questo che noi dobbiamo riconoscere, ed è in quello che abbiamo bisogno di restare. E’ lì che troviamo la pace che oltrepassa ogni comprensione, e come Pujya Swami Chidanandaji era solito costantemente ripetere: “ Senza pace non c’è felicità.” 

            Il mondo esterno ci promette la felicità, ma alla fine non ce la concede mai. Il mondo interiore anche ci promette la felicità, ma ugualmente non ce la porta. Il nostro “Io” che è trascendente non ci promette nulla, ma se alla fine noi restiamo lì, se rimaniamo nella verità, troviamo il completamento di quello che stiamo cercando.  

Buona Pratica 

OM SHANTI

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