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Lo yoga integrale

 

SHAKTI INTEGRAL YOGA © di Felice Vernillo

PRINCIPI E METODOLOGIA

Shakti integral yoga è un sistema Psico-fisico di autorealizzazione, si ispira alla visione classica, filosofica e tecnica dello yoga, definito yoga Integrale in quanto persegue l’integrazione di tutti gli aspetti costitutivi l’essere umano; quello fisico, energetico, mentale, intellettuale fino a quello spirituale. Il percorso rispetta le due facoltà della persona, quello di rivolgersi verso l’esterno (Bhairanga yoga) e quella di ritornare in se stessa (antaranga yoga). Si ritiene fondamentale per ogni praticante il metodo, sapere impostare la pratica su questi due aspetti. In tal modo tutto l’individuo potrà partecipare all’esperienza, con il corpo tramite lo Hatha-Yoga, e con la mente grazie al Raja-Yoga. il metodo Yoga Shakti   fa propri gli insegnamenti dello Hathapradipika che così recita al Cap.I° V. 2 : “Lo scopo della pratica dello Hatha-Yoga è il raggiungimento del Raja-Yoga”. Si inizia ristabilendo il benessere fisico, la salute e un corretto stile di vita, per giungere infine alla realizzazione del proprio sé.

La pratica Yoga Shakti è un percorso strutturato “Prana Samyama Yoga”, ispirato dai testi classici, si propone di lavorare con la propria “energia vitale” (Shakti Yoga) fino a divenire consapevoli del suo percorso di azione. Si stabiliscono i tre principi chiave:

  • ICCHA SHAKTI = L’energia della volontà
  • KRIYA SHAKTI = Il potenziale per i movimenti e le funzioni involontarie
  • JNANA SHAKTI = l’energia portatrice di consapevolezza della propria energia e forza

 

LA FILOSOFIA YOGA SHAKTI AFFERMA

  • Yoga è l’integrazione di ogni aspetto della personalità
  • Yoga è un viaggio dentro sé stessi
  • Yoga è consapevolezza della propria essenza
  • Yoga è risvegliare la propria energia (Shakti)
  • Yoga è andare oltre le limitazioni della mente

 

La pratica Shakti Integral Yoga è costituita da : Yama, Nyama, Asana, Pranayama, Bandha, Mudra, Kriya, Rilassamento, Meditazione.

Il percorso inizia con la pratica delle asana. La pratica delle asana segue i principi di: allineamento, equilibrio, stabilità. La pratica di ogni asana contempla l’uso di una respirazione consapevole, l’insieme delle asana viene integrata dalla pratica del rilassamento psico-fisico. Pertanto ogni posizione assunta deve essere conseguita lentamente, deve essere mantenuta con immobilità e deve essere abbandonata lentamente con dolcezza di movimento.

La Pratica delle asana si prefigge il mantenimento dell’asana con equilibrio e stabilità in assenza di sforzo con mente concentrata per il risveglio e distribuzione del prana in tutto l’organismo. Si lavora sul corpo (anandamaya kosa) per accedere al pranamaya kosa (corpo energetico) e giungere fino a manomaya kosa (corpo mentale) e attraverso quest’ultimo padroneggiare la shakti individuale fino al samadhi.

 

Pertanto la base su cui si fonda il metodo Yoga Shakti è costituita dallo sviluppo dei tre principi fondamentali:

1- Allineamento

2- Equilibrio

3- Stabilità

 

1- ALLINEAMENTO : l’allineamento di un’asana deve comportare allineare la struttura scheletrica . nelle asana in piedi la base sono i piedi e l’asse di riferimento è la colonna vertebrale da portare in completo allungamento, condizione indispensabile per fletterla, estenderla e ruotarla.

L’allineamento costituisce il principio guida della sistemazione dei piedi, del bacino e delle spalle.

L’allineamento è riferito anche i lati opposti del corpo: i due fianchi , lato anteriore e il lato posteriore del corpo , il lato interno ed esterno delle gambe e delle braccia.

 

2- EQUILIBRIO: L’equilibrio di un’asana comporta una condizione di bilanciamento di tutte le parti del corpo, affincè il baricentro cada su una superficie di appoggio più piccola possibile come i punti specifici dei piedi, del bacino,della testa.

La concentrazione mentale su precisi punti del corpo costituisce l’elemento principale per ottenere l’equilibrio. Se provassimo a togliere tutti i muscoli collegati alla colonna vertebrale, questa non crollerebbe. Grazie all’equilibrio intrinseco che rivela la capacità della colonna vertebrale di reggersi da sola e spiega come ogni movimento produca energia i grado di farla ritornare in posizione neutra. Lo stesso sistema lo troviamo nella gabbia toracica e nella pelvi, che come la colonna vertebrale, sono tenute insieme da una tensione meccanica. Questa caratteristica propria delle strutture centrali dello scheletro assiale rivela una profonda intrinseca tendenza all’equilibrio e su come la pratica yoga riesca a liberare energia dal corpo, proprio grazie ad una condizione di equilibrio nell’’asana.

Secondo i principi dello yoga, e della terapia yoga, i cambiamenti più profondi si verificano quando le forze che ostacolano il cambiamento diminuiscono. Nel caso dell’equilibrio intrinseco, è necessario un livello profondo di sostegno interno, supposto che non dipende da uno sforzo muscolare, ma deriva dal rapporto tra i tessuti non contrattili della cartilagine, dei legamenti e dell’osso. Di conseguenza questo sostegno esiste e prende corpo quando un eventuale sforzo muscolare estraneo cessa di ostacolarlo. Lo sforzo muscolare inconscio che compiamo per contrastare costantemente la forza di gravità richiede molta energia.

Di conseguenza, quando questo sforzo cessa, la sensazione è quella di un’energia che si libera. E’ facile definire l’equilibrio intrinseco come una fonte di energia, proprio per la profonda sensazione di vitalità che lo contraddistingue. Insomma lo yoga ci aiuta a liberare l’energia potenziale dello scheletro assiale individuando ed allentando lo sforzo muscolare estraneo che ostacola le forze più interne e profonde.

 

3- STABILITA’: Coniugare Allineamento ed Equilibrio crea Stabilità. La stabilità è una condizione fisica e psichica al tempo stesso, è una stabilità di tutta la struttura muscolo scheletrica insieme ad una stabilità mentale (graizie una concentrazione su punti fisici e sul lento fluire del respiro), che a sua volta induce anche ad una stabilità di natura emotiva.

L’obiettivo finale di ogni lezione è quello di liberare la propria shakti, ossia l’energia individuale ancora latente, per farla fluire essenzialmente lungo la colonna vertebrale e da lì, in tutto l’organismo.

La shakti individuale è quell’energia vitale che rappresenta la forza propulsiva di attivazione di tutte le funzioni psico-fisiche in possesso di ogni individuo, spesso non utilizzata a pieno, limitandone così le sue immense potenzialità. La Shakti conferisce una consapevole condizione di forza e fiducia in se stessi, nei propri mezzi, in grado di affrontare qualunque situazione o traguardo in pace con il mondo.

L’elemento caratterizzante la tecnica Shakti Integral Yoga delle asana, è quello di perseguire l’allineamento e l’equilibrio rispettivamente nel livello Principiante e Intermedio. Nel livello di pratica avanzata si persegue la stabilità, una volta resa stabile l’asana con minimo sforzo, si pratica simultaneamente la concentrazione mentale su un punto del corpo, durante l’inspirazione, chiamato Punto Sorgente, e un punto del corpo chiamato Punto Flusso, durante l’espirazione.

La lezione è costituita da   una sequenza di asana che segue il movimento ascendente del prana, dalla terra verso il cielo, Si vive l’esperienza dell’asana sia attraverso Annamaya kosa che attraverso Pranamaya kosa.

In ogni lezione è presente la pratica del rilassamento (savasana). Sia tra le asana, che come pratica conclusiva. In ogni lezione (o in lezioni alternate) deve esserci una specifica pratica di pranayama.

Il sistema Shakti Integral Yoga, attraverso una pratica specifica di Pranayama e Meditazione nei corsi avanzati, dopo un adeguato periodo di pratica delle tecniche di asana e respirazione consapevole, insieme allo yoga nidra, deve evolvere nella pratica del Samyama (concentrazione, meditazione e samadhi)

Tutte le tecniche di pratica Shakti Integral Yoga, devono essere accompagnate dallo sviluppo dei principi di Yama e Yama affinché il sentiero yoga possa divenire uno stile di vita sano e virtuoso.

Il sistema Shakti Integral Yoga differenzia la pratica delle lezioni per principianti da quelle degli allievi più avanzati, inoltre la pratica per le donne deve sempre adattarsi durante il ciclo mestruale, così come nella gravidanza e per problemi fisici specifici.

La metodologia è un percorso di apprendimento graduale strutturato in tre livelli: Principiante-Intermedio-Avanzato.

 

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