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Comprendere lo “Yogasutra Patanjali”

Una rilettura su base esperienziale 

La tecnica è importante, ma la pratica lo è ancora di più, secondo Patanjali  si usa  l’asana per trasformarla in uno “stato di coscienza”. Da un approccio unicamente tecnico, passiamo ad uno esperienziale, rivolto all’individuo.
Per ottenere ciò è necessaria una rilettura degli yoga sutra.

Iniziamo analizzando uno dei sutra più importanti:

Y.S. I-2; Yogas – citta – vrtti – nirodhah

Yoga è ottenere la completa cessazione (Nirodhah) dei comportamenti (Vrtti) della coscienza (Citta).

Citta Vrttiè il comportamento della coscienza; se non abbiamo il concetto di coscienza ci si riferisce al comportamento

 Il sutra successivo:

Y.S. I-3: Tada drastuh svarupe ‘vasthanam

Colui che percepisce (Drastuh) rimane (Avasthanam) nella propria forma originaria (Svarupe).

Durante la giornata, lavoriamo con le braccia, con le gambe, mentre, durante la pratica yoga si sospende questo tipo di attività. Diventiamo degli “osservatori”   dell’interno del corpo.

Comprendiamo il seguente sutra:

Y.S. I-3 –  Tada drastuh svarupe ‘vasthanam
Allora (Tada) colui che percepisce (Drastuh) rimane (Avasthanam) nella propria forma originaria (Svarupe).

Questo è ciò che viene detto nel terzo sutra: “quando non rimaniamo nella forma originaria, ci identifichiamo in ciò che viene percepito”.

Y.S. I-4 –  Vrtti – sarupyam – itaratra
L’essere si identifica (Sarupyam Itaratra) con diversi tipi di comportamento (Vrtti).

O rimaniamo nella nostra “forma originaria” (Svarupa) o siamo identificati con il nostro comportamento (Vrtti sarupyam itaratra), con l’oggetto della nostra percezione.

Dall’analisi di questi primi quattro fondamentali sutra si evince che per liberarsi dalle afflizioni emotive e mentali, la chiave secondo Patanjali  risiede  nella non- identificazione.

 

Linee guida durante la pratica di asana

  • Prendere una posizione confortevole e stabile…

Dissociare la mente da tutto quello che vi circonda… Mantenere la mente all’interno del corpo e, dall’interno, rimanere connessi con se stessi…

….. Dove Sono?…Come mi sento?…Come sta il mio corpo?….

  • La mente non deve associarsi a nessun pensiero che si riferisca al mondo esterno,
  • le braccia e gambe saranno solamente parti del corpo, in quanto, non essendoci nessun pensiero che le spinge all’azione, non devono eseguire alcuna attività…
  • La connessione con il corpo avviene dal di dentro; sentirsi osservatori del corpo, guardarlo ad occhi chiusi, se non si è in grado di farlo, imparare a farlo guardandolo tutto, dalle dita dei piedi e delle mani, fino alla sommità del capo…

Notare quali informazioni il corpo sta dando in questo momento, e da quale area giungono… Lasciare scorrere le emozioni rimanere  solo osservatori………non immaginate e non visualizzate…Cogliendo…… i vari messaggi che il corpo vi invia…

  • Decidete di abbandonare questo stato di coscienza, prendendo nota delle esperienze vissute.

Buona Pratica

M.to Felice Vernillo

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