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Quando lo yoga funziona veramente

Lo Yoga funziona veramente quando…
Molti di noi oggi sono attratti dallo yoga, siamo attratti perché ci hanno detto che rilassa lo stress, ci rende più sereni e in salute, oppure, sollecitati da un amico o un famigliare che, nel sentire le nostre lamentele, ci ha convinti a provare lo yoga perché, a suo dire, farebbe proprio il caso nostro.
Una volta giunti in un corso yoga, ci viene chiesto di essere attenti, di muoverci con coordinazione, di respirare in un modo a noi inconsueto, e poi come se tutto questo non bastasse, ci viene chiesto anche di rilassarci. Noi, invece, volevamo semplicemente liberarci da un fastidioso mal di collo che ci opprimeva da molto tempo.
Condizionati dalla sempre più comune illusione di poter ottenere tutto e subito, spesso rimaniamo delusi per il semplice fatto che ci viene chiesto di impegnarci, di sforzarci ancora e di aver fiducia e perseveranza, perché solo così si potranno ottenere i frutti sperati.
Un grande maestro yoga una volta disse riguardo alla pratica yoga: Non ho detto che è facile, ho solo detto che è semplice.”
Infatti i principi su cui si fonda la disciplina yoga sono assolutamente semplici ma non necessariamente così facili da comprendere e da mettere in pratica.
Il principio di base, e allo stesso tempo anche finale, è che noi e il disagio non siamo separati, siamo un’unica cosa. Tuttavia le nostre menti sono educate sulla relazione soggetto-oggetto, infatti pensiamo solo in termini di separazione.
Lo yoga ci educa a comprendere che la realtà invece è diversa, ossia, noi e i disagi psico-fisici, non siamo due entità distinte.
L’intera esistenza è unità, soltanto unità, senza nessuna eccezione. Facile a dirsi, ma non facile da comprendere e ancor più da mettere in pratica. Tuttavia questo è il compito della disciplina yoga, permetterci di comprendere il principio di unita cosmica, per poi mettere in pratia questa comprensione. Infatti, è definita scienza dello yoga.
Molti frequentano un corso yoga con l’idea di prendere rifugio nello yoga, e che l’unico grande sacrificio che devono fare è quello di presentarsi alla lezione, il resto avverrà automaticamente. Tutti quelli giunti allo yoga con questa attitudine presto scoprono che i problemi non scompaiono, malgrado la loro presenza nella lezione yoga. La verità è che non importa dove siamo, se a casa o in una sala yoga. Dobbiamo sapere che c’è la necessità di doversi sforzare, se si vuole soddisfare le aspettative.
Il mondo essendo in continua evoluzione, è un mondo che si regge sullo sforzo. Se cerchiamo di evitare lo sforzo, stiamo andando contro la legge della natura, in tal modo ristagneremo o regrediremo, senza raccogliere alcun frutto. Lo yoga ci costringe in ogni modo ad affrontare questa verità, mettendoci continuamente alla prova.
Quando un discepolo chiese a Swami Sivanada: “maestro è molto tempo che seguo ciò che mi hai detto di fare ma, non riscontro grandi miglioramenti, perché?”.
Gurudev gli rispose: “perché non hai ancora deciso di immergerti nella pratica prescritta completamente, anche con la mente, oltre che con il corpo”.
Questa è la risposta per tutti coloro che si aspettano tanto dallo yoga, ma senza sforzarsi, concedendo allo yoga solo una parte di se stessi, il corpo, ma non la mente.
Tuttavia, mentre lo sforzo è la legge della vita, la buona novella è che non si tratta solo del nostro sforzo personale, ma è lo sforzo della vita stessa se si compie attraverso di noi. Se reclamiamo la proprietà del nostro corpo e della mente invece di realizzare che essi appartengono al tutto, che lo yoga chiama universo “Brahman”, allora soffriremo.
Se, invece, seguiamo le indicazioni di Gurudev Swami Sivananda di abbandonare tutto noi stessi, ogni attitudine egoistica, mettendo il nostro ego sotto i piedi e rimanendo sereni e in pace, lo sforzo sarà ancora lì ma noi avremo messo la responsabilità per quello sforzo fuori da ogni aspettativa, rimanendo così sereni durante lo sforzo. Abbandonarsi ed aver fiducia è la via; è semplice ma non facile.
Dobbiamo essere consapevoli di doverci sforzare, accettare questo è l’essenza di una vero Sadhaka yoga (allievo impegnato nella disciplina prescrittagli per la sua evoluzione).
Buona pratica e buona vita.
M.to Felice Vernillo

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