fbpx

Ujjayi Pranayama

Una pratica  in grado di correggere la respirazione alterata nell’uomo moderno 
Una persona che si esercita con la respirazione yoga(pranayama), avrà un corpo flessibile e sano, con una splendida carnagione, una voce melodiosa e un gradevole profumo della pelle. Una pratica regolare della respirazione fornisce inoltre un buon appetito, gioia, un’ottima linea, energia, coraggio e capacità di entusiasmarsi. Tutto ciò porta infine ad avere una salute di ferro, vitalità ed un’ottima capacità di concentrazione. Questa promettente descrizione di Swami Sivananda non vale solo per gli Yogi ormai esperti dell’Himalaia; molte di queste esperienze possono essere vissute anche durante un corso di respirazione yoga, purché condotto da un insegnante esperto.
La respirazione elaborata dallo yoga è una pratica che rappresenta l’evoluzione naturale delle Asana yoga poichè il respiro è la funzione attraverso cui assimilare l’energia vitale (Prana) nel corpo. Ciò che però rende il Pranayama unico è il fatto che rende consapevoli di quanto la respirazione e la mente siano collegate.
La vita frenetica che ci impone la cultura moderna è causa di stress, tensione, depressione nevosa, insonnia. Nella persona agitata e tesa la respirazione risulta anomala, poiché la respirazione reagisce a qualsiasi variazione emotiva. In una condizione di tensione e stress eccessivi, la respirazione solitamente diventa più irregolare più limitata e superficiale.
Quando la respirazione diventa carente e inadeguata si riduce la vitalità dell’organismo e aumentano i sintomi come la stanchezza e l’esaurimento. Sintomi come depressione e affaticamento sono infatti i risultati di una respirazione scorretta.
E’ facile rendersi conto di come il respiro sia lo specchio dei nostri stati emotivi e di come il ritmo respiratorio è collegato alla condizione psicologica. Quindi, così come gli sforzi mentali, le diverse emozioni, i vari comportamenti, causano una certa modificazione del respiro, allo steso modo, regolando il nostro respiro più ritmato, è possibile rendere la mente più quieta e lasciare fluire meglio le emozioni e stare meglio con se stessi.
In generale lo stato della mente influenza la respirazione che, nei momenti di eccitazione, diventa agitata e superficiale, quando invece la respirazione è lenta e profonda, la mente si calma.

Lo Hatha Pradhipika 2-II; Il testo di riferimento della respirazione yoga, così recitaIl testo di riferimento della respirazione yoga, così recita:Quando il respiro è irregolare la mente è instabile, ma quando il respiro è tranquillo così è la mente”.

Praticare Ujjayi Pranayama
Questa pratica è caratterizzata da un leggero restringimento del passaggio dell’aria nella gola, dovuto ad una parziale chiusura della glottide.
In posizione a seduta, con la colonna vertebrale perfettamente dritta, posizionare il capo con il mento inclinato verso il petto e leggermente ritratto. Appoggiare la lingua sul palato superiore producendo una leggere chiusura della glottide, fino a sentire il suono che l’aria produce mentre scorre nella gola. A seconda dell’intensità della chiusura della glottide, Ujjayi diviene più o meno intenso.
Considerando che la glottide fisiologicamente si chiude tutte le volte che deglutiamo qualcosa, per questa pratica usiamo l’artificio di deglutire a vuoto per produrre la stessa contrazione ,una volta prodotta questa parziale contrazione deve essere mantenuta in modo tale da realizzare la respirazione Ujjayi correttamente.
La funzione della parziale chiusura della glottide è quella di ridurre il passaggio dell’aria nella trachea per rallentare il respiro. Il respiro che scorre rallentato con Ujjayi pranayama è caratterizzato, oltre dalla lentezza del flusso, dal suono prodotto dal respiro.
Secondo la tradizione yoga, la nostra respirazione deve durare il più a lungo possibile, in quanto questo è uno dei fattori che determinano la lunghezza della vita.
A questo proposito gli yogi asseriscono che ogni essere umano acquisisce alla sua nascita, un certo numero di respirazioni a disposizione per tutta la durata della vita; esaurita la quantità di respirazioni a disposizione, sopraggiunge la morte.
Per lo yoga la lunghezza della vita è, dunque, in funzione del tempo che impieghiamo ad esaurire la riserva di respirazioni a disposizione. Pertanto più la respirazione sarà veloce e breve, più corta sarà la durata della vita. Mentre, più lunga e lenta sarà la respirazione, più lunga sarà la durata della vita. Una efficace metafora per dimostrare come uno yogi, attraverso il controllo del respiro, è in grado di prolungare la propria vita.
Una pratica regolare del pranayama favorisce lo sviluppo di un ritmo respiratorio consapevole che può essere facilmente integrato nelle attività quotidiane. Esercitandosi anche per solo 20 minuti al giorno si impara velocemente a regolare consapevolmente il proprio respiro anche stando seduto alla scrivania, respirando in modo ritmico e profondo. Questo è senz’altro un importante strumento per migliorare la concentrazione e la vitalità nella vita di tutti i giorni. Il pranayama in combinazione con le asana e gli esercizi di rilassamento ci aiutano non solo a ricaricare le nostre riserve energetiche ma anche ad usarle in maniera parsimoniosa nella nostra vita quotidiana. Risultando strumento fondamentale per raggiungere una ottima qualità di vita.
I benefici più evidenti della respirazione yoga (Pranayama)
  • Riduce enormemente lo stress.
  • Arricchisce il sangue di ossigeno
  • Migliora le funzioni come la digestione, l’evacuazione, il sonno
  • Accresce la vitalità di tutto l’organismo.
  • Calma la mente e la rende più lucida
  • Mantiene più elastici i polmoni
  • Elasticizza i muscoli del corpo
Buona Pratica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto