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L’ASCOLTO NELLO YOGA

L’ASCOLTO NELLA PRATICA YOGA
Swami Atmaswarupanada

            Abbiamo da poco terminato una lezione yoga.. Per molti, qualcosa si è risvegliato all’interno e… naturalmente desideriamo portare con noi tutto ciò nella nostra quotidianità. Vorremmo sentire quel risveglio sempre, averlo come parte e come guida della nostra vita di ogni giorno.

            Ognuno deve cercare la propria strada per raggiungere ciò. La difficoltà è che non possiamo trasportare con noi la stessa identica atmosfera creatasi durante la pratica yoga. Inevitabilmente, ovunque viviamo, in un ashram o fuori, la nostra normale routine gradualmente prenderà il sopravvento.

            Ma come yogi o yogini, c’è qualcosa che potremmo inserire nella nostra normale routine, non solo una volta al giorno, ma momento dopo momento che ci potrebbe aiutare? Insieme alle varie pratiche, ci può essere qualcosa che è sempre parte della nostra normale vita quotidiana che ci può aiutare?

Durante ogni lezione ben fatta, siamo continuamente portati all’ascolto, di come i muscoli e le articolazioni reagiscono, come il respiro regolato ci porta in profondità oltre il muscolo e l’articolazione, per ricevere i messaggi che il corpo ci invia, sia di natura fisica che di natura emotiva e mentale. Tutto questo ci fa sentire integrati, coesi, in pace, in intimità con la divinità che alberga dentro in ognuno di noi.  ”Un vero paradiso”. 

           Talvolta anche nella vita di tutti i giorni siamo chiamati all’ascolto di altre persone con i loro problemi, altre volte occorre ascoltare le loro istruzioni. Quale che sia la situazione, dobbiamo ascoltare. Molto spesso in verità, forse la maggior parte delle volte, noi ascoltiamo come respiriamo, cioè utilizzando solo una parte delle nostre capacità. Così come non pratichiamo una respirazione profonda non pratichiamo un ascolto profondo e attento, difficilmente ascoltiamo tutto.

           Perché è così? La ragione è che ascoltiamo attraverso il nostro condizionamento, con la nostra mente che è occupata ad accettare o a rifiutare quello che viene detto, oppure tramite le nostre emozioni che amano o non amano quello che viene detto. Non pratichiamo un ascolto profondo. Se realmente vogliamo udire l’altra persona, dobbiamo bypassare la nostra mente o le nostre emozioni ed ascoltare con la più profonda parte di noi stessi, con il nostro intero essere, proprio come facciamo durante una lezione di yoga.

            Quando diamo a qualcun’altro la cortesia di ascoltarlo realmente, non giudicando quello che sta dicendo, non reagendo emotivamente, ma permettendo all’argomento di andare in profondità, solo allora stiamo ascoltando con quella stessa divinità interiore che è stata risvegliata durante la pratica yoga. Se noi pratichiamo veramente l’ascolto – dei nostri familiari, dei nostri amici, dei nostri colleghi, noi costantemente risveglieremo la divinità interiore, perché stiamo ascoltando una divinità interiore.

           Pertanto l’atteggiamento risvegliato nella lezione yoga deve essere mantenuto vivo grazie alla pratica dell’ascolto. Un ascolto profondo migliorerà grandemente le nostre relazioni personali, ma soprattutto ci manterrà in contatto con la Divinità interiore e ci aiuterà ad esprimerla. In questo modo potremo mettere a frutto i benefici che abbiamo acquisito con tanto impegno nella pratica yoga, rendendo la nostra e l’altrui vita più gioiosa.

 Hari OM

 

Buona Pratica

 

Om Shanti

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