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Corso formazione insegnanti Shakti Integral Yoga©

Cerchiamo di conoscere  più a fondo le caratteristiche che deve possedere un qualificato corso di formazione per insegnanti yoga, attraverso un colloquio con il maestro Vernillo Felice, fondatore e direttore di un corso per  insegnanti che conduce da ben 19 anni.

D. 1) Si sta per aprire il nuovo ciclo triennale di Formazione Insegnanti Yoga integrale (Hatha Yoga e Raja Yoga) presso l’associazione Yoga Shakti  a.s.d. Ultimamente abbiamo assistito al proliferare di corsi ultra veloci che garantiscono il diploma in tempi brevissimi. Come giudica questo fenomeno?

R-La popolarità che lo yoga ha raggiunto oggi, unita al periodo di difficoltà economica che investe la società occidentale, espone lo yoga al rischio di essere considerato solo una tecnica da poter utilizzare e vendere come un oggetto qualunque. Lo yoga in verità è l’arte di osservarsi dentro allo scopo di ritrovare la propria reale identità. Per insegnare lo yoga non è sufficiente conoscere qualche tecnica, è necessario possedere una spiccata capacità di osservazione di sé e degli altri, per poter interpretare la condizione e i bisogni degli allievi. Questa abilità non può essere acquisita in un corso accelerato, ha bisogno di maturare attraverso una esperienza vissuta durante un congruo tempo.

D. 2) Nel vostro corso di preparazione quali sono gli aspetti che vengono curati maggiormente?

R-Nel nostro corso  istituito nel 2004, vengono curati i due aspetti che costituiscono lo yoga: Bhairanga yoga(aspetto tecnico fisico o esterno) e Antaranga yoga (aspetto percettivo o interno). E’ un percorso di evoluzione personale, ancor prima che professionale. L’allievo viene istruito e seguito nella sua Sadhana(pratica) personale, costituita da asana, pranayama e meditazione, oltre alla didattica relativa alle competenze necessarie alla conduzione di lezioni yoga.

 

D. 3) Nel vostro decalogo relative alle qualità di un buon insegnate figurano 4 punti fondamentali. Ce ne può parlare?

R– Tra i vari aspetti che qualificano un insegnante yoga non possono mancare qualità come:

a-La capacità di empatia con gli allievi, in assenza di giudizio, con un’attitudine all’ascolto e alla compassione, pazienza e al tempo stesso autorevolezza, senza il coinvolgimento personale.

b- L’abilità tecnica  nell’eseguire le asana e nel condurre lezioni armoniose.  

c-Una conoscenza dello yoga nei suoi aspetti filosofici, scientifici e culturali.

d-Infine una capacità didattica in grado di rendere semplice ciò che è difficile ad un primo approccio, progettando un percorso di apprendimento in grado di rendere vivo l’interesse e l’entusiasmo degli allievi.

 

D. 4) Il vostro principale ispiratore è Swami Sivananda Saraswati un promotore dello Yoga di tradizione classica. Come vivete le continue contaminazioni che caratterizzano questo decennio?

R-Swami Sivananda è stato un profondo innovatore del suo tempo, introducendo il principio della libertà del discepolo nell’individuare il percorso che più sentiva congeniale per la sua evoluzione, infatti tutti i suoi più grandi discepoli, come Swami Satyananda, Swami Satchidananda, Swami krishnananda, Swami Vishnudevananda fino a  Swami Chidananda, suo successore e mio  Guru,  hanno vissuto e divulgato sentieri differenti, accomunati dall’unico fine  insegnato dal loro Guru, sintetizzato in: Servi-Ama-Medita e Realizza. Pertanto non importa quanti sentieri vengono proposti, ciò che è necessario in questo momento storico,  non espropriare lo yoga della sua essenza, restando fedeli al fine ultimo: L’equilibrio e  la realizzazione di se stessi, ovvero acquisire una condizione di equilibrio permanente e in pace.

 

D. 5) Per essere ammessi ai vostri corsi è necessario aver praticato presso la vostra scuola oppure occorre superare una valutazione. Questa selezione serve a garantire un livello qualitativo adeguato? Funziona?

R- Il nostro corso di formazione è aperto a tutti. Per essere ammessi  il requisito principale è avere già una esperienza di pratica yoga di almeno due-tre anni. Questo garantisce di valutare se un allievo, al di là del suo desiderio, abbia le potenzialità fisiche e morali per insegnare. Non si può iniziare a praticare yoga per insegnarlo ma, prima conoscerlo attraverso una esperienza diretta, in quanto solo così si viene a conoscenza del suo potenziale.
Insegnare yoga richiede una preparazione personale prima ancora di apprendere l’arte dell’insegnamento. 


Funziona se l’obiettivo è costruire una necessaria ed adeguata competenza dei futuri insegnanti, non funziona  invece se l’obiettivo è quello di vendere certificazioni che, purtroppo per coloro che comprano, con l’illusione di avere tutto e subito,  ma poi emergerà la propria inadeguatezza come  insegnante.
Il mio primario obiettivo è mettermi al servizio dello yoga per la sua divulgazione, per questo abbiamo bisogno di formare insegnanti yoga preparati e che svolgano con passione il ruolo di insegnante.

 

D. 6) Una volta la tradizione dell’insegnamento veniva tramandata da insegnante ad allievo in modo naturale, senza regolamentazioni sia nel numero di ore che nella tipologia di materie da approfondire. Oggi tutto codificato e strutturato rigidamente. secondo voi  è un bene o un male?

R– Questa è la differenza sostanziale tra la metodologia tradizionale e quella contemporanea. Una volta l’istruzione dell’allievo avveniva attraverso un rapporto quotidiano con il maestro, in tal modo il maestro insegnava e incarnava gli insegnamenti appresi a sua volta, dal suo maestro, tramite il suo modo di pensare, parlare ed agire, esercitando sull’allievo una  permanente ispirazione e stimolo, in grado di  guidarlo e sostenerlo lungo il suo percorso. All’epoca ogni  maestro era conosciuto in quanto portatore di una metodologia e messaggio ispirante, in continuità con il suo maestro, si conoscevano le sue qualità e da queste derivava la sua fama.
Oggi, in occidente e in parte anche in oriente, è generalmente sminuita, in alcuni casi delegittimata, la figura dell’insegnante o del maestro, si tende a rifiutare il rapporto sottomesso verso chi possiede la conoscenza e l’esperienza, prediligendo il fai da te, giustificando ciò con l’affermazione “il maestro è dentro di te”. Tuttavia il cosiddetto apprendistato vale tutt’ora per ogni arte, poiché è necessario apprendere da chi sa, soprattutto per quelle arti che si occupano del corpo, dei sentimenti e delle menti delle persone.

In parte le linee guida servono a tutelare e orientare gli utenti verso le proposte  che assicurano professionalità,  qualità e autenticità, il resto è demandato alla capacità di discriminazione  degli utenti stessi.

Noi per tranquillità dell’utenza, noi offriamo la possibilità di testare la validità del nostro corso e la propria convinzione per tutto il primo anno di tirocinio,  al termine del quale si può decidere di proseguire o meno. Se si decide di proseguire (quasi sempre) si prosegue per la sola evoluzione personale, oppure,  per ottenere il diploma di insegnante yoga professionale;  250h -500h

NUOVO CORSO FORMAZIONE INSEGNANTI YOGA –  SETTEMBRE 2023

 

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