Nuovo anno – Nuovo inizio

Ogni fine anno ci si augura buon anno nuovo, con questo augurio ci si vuole sentire stimolati verso un nuovo futuro. Tuttavia il nuovo futuro non dipende dal numero dell’anno nuovo, ma dal personale impegno nella realizzazione di ciò che in prospettiva ci renderà migliori e più felici. Solo così renderemo noi e il nuovo anno realmente migliore.
Una volta gettato il vecchio calendario e appeso quello del nuovo anno, dobbiamo fare i conti con i nuovi propositi che dentro se stesso ognuno si è posto, ma come poter rendere concreti i nuovi propositi in relazione alle circostanze che la vita ci pone difronte attraverso lo scorrere del tempo?
La risposta risiede nelle sagge parole dei Maestri tramite le scritture:
B.G. Cap 2.48: “Equilibrio di mente è chiamato yoga”.
Significa equanimità sia nel successo che nell’insuccesso, nella gioia e nel dolore, ci si deve muovere tra tutte le varie vicissitudini quotidiane della vita con saggezza, discriminazione e distacco interiore”.
B.G. Cap 2.50 “Yoga è abilità nell’azione”.
Essere in questo mondo ma, non essere del mondo, è Yoga”. Per realizzare questo è necessario disciplinare la propria mente. Utilizzando le diverse pratiche yoga si deve allenare la mente, modificando la sua natura per raggiungere quell’auspicato stato di imperturbata serenità. Poiché la natura della mente è quella di essere sempre irrequieta e agitata, il solo modo per controllarla e disciplinarla è quello di non abbandonare mai la pratica.Perseverando nello sforzo con infallibile regolarità, giorno dopo giorno, senza perdere un solo giorno. Facendo in modo che la vita quotidiana sia favorevole ed utile a concretizzare i nostri progetti di vita.
Concretamente(in pratica) Selezionare giornalmente un periodo di tempo per sedersi tranquillamente, distaccandosi da tutti i pensieri riguardanti il mondo esterno. procedendo interiorizzando la coscienza in un silenzio mentale, ripetendo il mantra preferito, visualizzando il proprio concetto di Assoluto,.
Ogni sincero praticante yoga deve essere consapevole della grande fortuna di giunti allo yoga, tuttavia la fortuna più grande consiste nel perseverare con tenacia fino all’ultimo. Un giorno la mente sarà ferma e unificata.
Quando la mente sarà unificata è concentrata sulla realtà interiore si ottiene lo stato di Yoga;
Y.S. Cap I,2 ;“ Equilibrio permanente in pace”.
Raggiunto il pieno controllo mentale si è completamente liberi da ansietà e paure. Poiché le azioni dipendono dal contenuto della propria mente. Pensieri positivi si manifestano con azioni positive, pensieri negativi come azioni negative.
Qualunque cosa la mente contiene in sé, a cui crede e sostiene, sono forze propulsive che spingono l’individuo all’azione.
Attraverso la costante pratica della meditazione si giunge alla conoscenza del contenuto della propria mente, nel momento presente. Un contenuto a cui ci è permesso di entrare.
Per questo i grandi maestri ci suggeriscono, insieme alla meditazione, lo studio quotidiano delle scritture e il Sat- Sang, in quanto sono i canali per arricchire la mente col giusto tipo di nobili elevati e sublimi pensieri, in grado di produrre una mente positiva finalizzata alla propria virtuosa trasformazione.
Il nuovo inizio

Y.S.P. Cap. II,1 – Il Krya yoga.“L’austerità(Tapas), lo studio di sé (Svadhyaya) e l’abbandono all’ISVARA (Isvarapranidhana), costituiscono lo yoga preliminare”.

La fine dell’anno è un momento propizio per rinnovare la propria pratica yoga. Poiché inevitabilmente sorge spontaneo fare un bilancio sul nostro 2024 appena trascorso, per definire i buoni propositi per il 2025 appena iniziato.
Una buona pratica di asana ci aiuta certamente a tenere il “contenitore”(corpo), ben pulito in superficie, tuttavia le asana non vanno praticate in modo meccanico, con la consapevolezza del loro ruolo nei riguardi non solo del corpo fisico, ma anche sulla mente.
Se facciamo una pratica dobbiamo ben sapere perché la facciamo, qual è lo scopo, qual è l’obiettivo?
Per un sincero praticante yoga, questo deve rappresentare l’opportunità per stabilire un proprio Sankalpa (elevato e consapevole proposito), affinché sia da supporto al proprio cammino, verso uno stato di equilibrio permanente e in pace (Samadhi). Tutto ciò significa piantare un seme che, se supportato da una costante pratica fisica e meditativa, porterà fino alla realizzazione dello scopo della propria vita; “realizzare sé stessi”.
Il nuovo anno sarà un anno migliore, se noi saremo migliori.
Buona vita sempre. Con lo Yoga!
Y.M. Felice Vernillo

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